La Coppa Schneider
La Coppa Schneider era una competizione per idrovolanti e fu istituita nel 1911 per incoraggiare
il progresso tecnologico, soprattutto in campo motoristico, nell'aviazione civile, ma divenne ben
presto una gara di pura velocità su circuito triangolare inizialmente di 280 e poi di 350 km. La
prima edizione risale al 1913, ma divenne popolare soprattutto negli anni '20 e i primi anni '30:
alcune corse attirarono folle di oltre 200.000 persone.


Storia

Il fondatore di questa gara era Jaques Schneider, un finanziere appassionato di aerei e mongolfiere,
ed offriva un premio di 1.000 sterline al vincitore. Il nome ufficiale della competizione, in francese,
era "Coupe d'Aviation Maritime Jacques Schneider". Se un aeroclub avesse vinto 3 gare in 5 anni avrebbe
tenuto la coppa e il pilota vincente avrebbe ricevuto 75.000 franchi. Ogni gara era organizzata dal
vincitore di quella precedente ed era supervisionata dalla Federazione Aeronautica Internazionale e
dell'aeroclub organizzatore. Ogni club poteva partecipare alla gara con 3 squadre e con altrettanti
sostituti. Dopo il 1921 fu aggiunta una nuova regola: l'idrovolante vincitore doveva rimanere ancorato
ad una boa per 6 ore senza interventi umani. La prima edizione del trofeo fu organizzata il 16 aprile
1913 a Monaco e fu vinta dall'aereo francese Deperdussin con una velocità media di circa 73 km/h. Gli
inglesi vinsero nel 1914 con un Sopwith Tabloid ad una velocità media di 139 km/h. Dopo la guerra, la
gara fu organizzata nel 1919 a Bournemouth: fu vinta dal team italiano ma fu successivamente annullata
perché a causa della nebbia il pilota virò ogni volta intorno ad una boa non regolamentare. A nulla
servirono gli energici ricorsi italiani, che contestavano soprattutto le carenze organizzative, alla
F.A.I. La gara venne quindi rinviata l'anno successivo, il 1920, a Venezia: vinsero gli italiani che
praticamente erano gli unici partecipanti a causa di ritardi nella realizzazione della macchine dei
concorrenti. Nel 1921, sempre a Venezia, ci fu un'altra vittoria italiana: la competizione ci fu soltanto
tra macchine italiane perché l'unico aereo straniero, un Nieuport, si danneggiò nel corse delle prove.
Alla gara del 1922 a Napoli parteciparono francesi, italiani e inglesi: vinsero quest'ultimi. Nel 1923
la vittoria passò in mano statunitense, che vinsero per merito di un nuovo motore raffreddato ad acqua
progettato da Glenn Curtiss. Nel 1924 la gara fu sportivamente annullata dagli statunitensi perché
nessuno degli avversari era stato in grado di completare le macchine in tempo. Nel 1925 gli statunitensi
ottennero una sonora vittoria ai danni degli inglesi e degli italiani grazie alla loro formidabile
idrocorsa, un Army Curtiss R3C-2, ed al loro pilota fuoriclasse, Jimmy Doolittle.
Nel 1926 la vittoria tornò in mani italiane grazie alla prestazione (velocità media di 394 km/h) del
Macchi M.39, che grazie alle sue grandi caratteristiche aerodinamiche divenne il capostipite di tutta una
serie di idrocorsa (anche inglesi) che ne avrebbero ripreso le caratteristiche. Per l'edizione del 1927,
disputata a Venezia, gli inglesi disponevano sia di finanziamenti statali sia di esperti piloti della
RAF; sbaragliarono la concorrenza con il loro Supermarine S.5 che sia piazzò sia al primo che al secondo
posto. Le velocità medie furono di 453,25 e 439,41 km/h. Questa edizione fu l'ultima annuale: fu infatti
deciso di svolgere le gare ogni due anni per permettere ai concorrenti di avere più tempo per la
preparazione delle macchine. Nel 1929 l'aereo della Supermarine vinse ancora, grazie anche al nuovo
motore Rolls-Royce che gli permise di raggiungere una velocità media di 526 km/h. Nel 1931 il governo
inglese ritirò i finanziamenti, ma una donazione privata di un milione di sterline da parte di Lady
Lucy Houston permise al Supermarine di partecipare e vincere la gara; gli unici concorrenti erano però
aerei inglesi, dato che gli italiani, i francesi e i tedeschi non riuscirono a preparare le loro macchine
in tempo. La gara si ridusse quindi a una lotta contro il tempo, ma comunque gli inglesi conquistarono
il nuovo record mondiale di velocità con 606 km/h. L'ultima edizione del trofeo richiamò circa mezzo
milione di persone sulle spiagge inglesi. Con tre vittorie di seguito, la coppa Schneider finì definitivamente
in Gran Bretagna. Nei giorni successivi, il vincitore Supermarine S.6b conquistò per altre due volte il
record di velocità da lui stesso realizzato. Lo sviluppo degli aerei che non parteciparono all'ultima
edizione continuò lo stesso: l'italiano Macchi-Castoldi M.C.72, che non partecipò a causa di problemi
al motore, il 23 ottobre 1934 sul lago di Garda, conquistò il record mondiale di velocità portandolo a
709,202 km/h: questo record è ancora oggi imbattuto per gli aerei di quella classe (idrovolanti con
motore alternativo). La coppa è conservata, insieme all'aereo vincitore, al "Museo della Scienza" di
Londra.


I Vincitori

Data Luogo Aereo Vincente Nazione Pilota Velocità (km/h)
1913 Principato di Monaco|Monaco Deperdussin Francia Maurice Prevost   73.56
1914 Monaco Sopwith Tabloid Gran Bretagna Howard Pixton 139.74
1920 Venezia Savoia S.12 Italia Luigi Bologna 170.54
1921 Venezia Macchi M.7bis Italia Giovanni de Briganti 189.66
1922 Napoli Supermarine Sea Lion II Gran Bretagna Henri Biard 234.51
1923 Cowes (Gran Bretagna) Curtiss CR-3 USA David Rittenhouse 285.29
1925 Baltimora (USA) Curtiss F3C-2 USA James Doolittle 374.28
1926 Hampton Roads, USA Macchi M.39 Italia Mario de Bernardi 396.69
1927 Venezia Supermarine S.5 Gran Bretagna Sidney Webster 453.28
1929 Calshot Spit, (Gran Bretagna) Supermarine S.6 Gran Bretagna Henry Waghorn 528.89
1931 Calshot Spit, (Gran Bretagna) Supermarine S.6B Gran Bretagna John Boothman 547.31


Il contributo della coppa al mondo dell'aviazione

La gara ha permesso numerosi passi avanti nella nuove tecnologie utilizzate per gli aerei,
specialmente per quelle che riguardano il campo dell'aerodinamica e dei motori: i risultati
vennero applicati nella costruzione di quelli che poi diverranno gli aerei migliori della
Seconda Guerra Mondiale. Ad esempio i motori raffredati a liquido e le fusoliere con linee
aerodinamiche pulite e a bassa resistenza erano pionieristici ai tempi della coppa, ma divennero
elementi irrinunciabili in caccia come il Supermarine Spitfire, il P-51 Mustang e il Macchi
M.C.202. Reginal Mitchell, il progettista dell'aereo che vinse le ultime tre edizioni della
coppa, è anche il padre dello Spitfire, uno dei caccia più famosi (e temibili) di tutta la guerra:
le esperienze che aveva acquisito nella costruzione degli idrocorsa le trasferì tutte nella
progettazione della sua opera più famosa. Non è difficile notare una somiglianza tra l'idrocorsa
S.6b e lo Spitfire, a partire dalle ali ellittiche ai piani di coda. Anche il famoso motore della
Seconda Guerra Mondiale Rolls-Royce Merlin è un derivato del motore degli aerei delle ultime
due edizioni della coppa. James Doolittle, il vincitore dell'edizione del 1925, sarebbe diventato
uno degli aviatori più famosi: fu il primo ad effettuare un loop completo a g negativi e il
primo ad eseguire un perfetto volo strumentale con visibilità zero. Condusse anche il famoso
Doolittle Raid, un raid di bombardamento su Tokyo nell'aprile del 1942 organizzato come rappresaglia
per l'attacco subìto dagli americani a Pearl Harbour il 7 dicembre 1941.